Abbiamo inaugurato su questi lidi, non troppo tempo orsono, la nostra personalissima rubrica “L’angolo dei fan”, un piccolo contenitore di quelle che sono le emozioni di voi giocatori, coloro che hanno vissuto l’epopea di Shenmue e ne portano un piacevole ricordo nel cuore, creata in modo da trasmettere queste sensazioni e questi sentimenti a coloro che non hanno potuto gustarsi il titolo ormai quasi 20 anni fa, ma che potranno adesso approcciarsi facilmente a questa avventura, grazie alla collection in uscita quest’anno su PlayStation 4, Xbox One e Steam.

Abbiamo deciso di dare nuovamente voce all’amico Enrico Di Piramo, autorevole voce di everyeye.it, ma sopratutto fan della nostra saga preferita, gia’ autore del nostro primo articolo nella rubrica (Riscoprire Shenmue).

Più ci avviciniamo al ritorno di #Shenmue più acquisisco la consapevolezza di quanto si rivelerà fondamentale – per chi comunica i videogiochi – saper raccontare con la necessaria cura, senso di misura e il giusto rispetto cosa è stato ma, soprattutto, cosa rappresenta ancora oggi l’opera di Yu Suzuki per i videogiocatori, per il genere di riferimento, per il medium nella sua totalità.

Siamo di fronte ad una vera e propria seconda occasione da cui, data anche la maggiore maturità del pubblico raggiunta quasi 20 anni dopo, sarebbe lecito attendersi una forma di riscoperta positiva: non mi aspetto certo il riscatto totale, piuttosto, mi piacerebbe che tutti quei nuovi giocatori che si avvicineranno a Shenmue attirati dalla sua aura mitica e dalle future chiacchiere, lo avviassero scevri da ogni pregiudizio. Perché ancora non sanno che quella che attende loro è un’esperienza pura, incontaminata, frutto squisito della sensibilità del suo autore, e slegata da qualsiasi attuale logica affine al moderno concetto di open world.

Un mio fermo obiettivo per il prossimo futuro è fare quanto mi è possibile perché questo avvenga: Shenmue non è solo una pietra miliare o un’esperienza ludica oggi un po’ spigolosa; è il ritorno di un vecchio saggio che molto ha da raccontare – a chi avrà orecchie per ascoltare – su una cultura affascinante e gli universali valori che trasmette.

Enrico Di Piramo