Ed eccoci qua con un nuovo speciale, questa volta non direttamente incentrato sulla nostra opera preferita, ma piuttosto su un confronto con quello che, dopo la serie Yakuza, sembra poter essere l’erede spirituale in casa SEGA di Shenmue : Judgment, disponibile su PlayStation 4 (con sottotitoli in Italiano!).

Grazie a Koch Media, siamo stati in grado di testare a fondo il nuovo titolo del Ryu Ga Gotoku studio, conosciuti ai piú per essere i creatori di un altra grande serie di casa SEGA e con cui condivide l’universo di gioco: Yakuza. Judgment in realtà, nonostante sia una nuova IP, é ambientata nello stesso quartiere fittizio conosciuto con il nome di Kamurocho (basato sulla controparte reale di kabukicho) e vede protagonista Yagami Takayuki, impersonato dal famoso attore nipponico Takuya Kimura, che per vicessitudini legate alla incipit iniziale, appende al chiodo la propria carriera da avvocato per iniziare quella da Investigatore privato e che lo porterà ad affrontare una storia piena di intrighi e colpi di scena.

Ma cerchiamo di analizzare il gioco più nel dettaglio, e sopratutto cerchiamo di capire se il paragone con il titolo SEGA targato 1999 puó in qualche modo reggere.

Partiremo subito con il verdetto finale: no, i due titoli non sono paragonabili, ma hanno innegabilmente dei tratti comuni – e ci troviamo comunque di fronte ad un titolo ben fatto.

Judgment è una evoluzione di Yakuza, pertanto si trova più vicino sicuramente a quest’ultimo rispetto che a Shenmue. In molti hanno in precedenza tentato di accostare Yakuza al titolo di Yu Suzuki ma l’anima “caciarona” della saga scritta e diretta da Toshiro Nagoshi (che ha lavorato tra gli altri titoli anche a Shenmue, durante la sua permanenza in quelli che una volta erano gli studi AM2) ha sancito un sincero allontanamento nelle intese e nello stile tipico della saga di Ryo Hazuki.

Questo Spin-off invece risulta meno “irriverente”, meno esagerato, sebbene sempre con la sua notevole dose di stramberie e ilarità a cui il Ryu Ga Gotoku ci ha abituato, e grazie all’aggiunta di nuove meccaniche, il titolo si avvicina ancor più al fratello maggiore, quello Shenmue che a tutt’oggi sembra inarrivabile.

Da vecchio fan della saga del Drago di Dojima, questo Judgment mi ha sicuramente dato più “Shenmue Vibes” rispetto a Yakuza – il ritmo di gioco leggermente piú lento, il protagonista praticante di Arti Marziali e non più un gangster con uno brutale stile da strada, la presenza di inseguimenti conditi da QTE e l’aggiunta di una modalitá detective, rigorosamente in prima persona – e come dimenticare l’outfit di Yagami, il nostro protagonista? Jeans, Maglietta Bianca, Sneakers bianche e giubbotto di pelle – questa volta nero e non marrone come quello del nostro Hazuki, ma un riferimento non da poco.

Judgment vi darà la possibilità di esplorare il quartiere di Kamurocho, dove troverete il corrispettivo della “You Arcade” di Yokosuka, sotto la veste di “Club Sega” laddove potrete giocare ad alcuni dei classici SEGA degli ultimi 30 anni, incluso Virtua Figther 5. Le attività secondarie sono quasi infinite, ed il mondo di gioco, seppure limitato, é veramente vivace e dinamico.

Ma qui finisce l’idillio. Cosa manca a Judgment per essere il vero erede di Shenmue? Potremmo parlare della mancanza di una colonna sonora da urlo, una di quelle che aiuta subito ad identificare un titolo – la musica è di buona fattura, alcuni brani spiccano più degli altri ma siamo ben lontani dalla qualità compositiva dei brani di Shenmue.

Il ritmo di gioco risulta ancora troppo frenetico e più orientato alla componente action rispetto a quella investigativa e nonostante l’introduzione delle arti marziali, il tutto sembra semplicemente essere li di contorno, e non il filo conduttore della storia.

Judgment é un buonissimo gioco e risulta essere l’antipasto perfetto in attesa di Shenmue 3, ed é sicuramente un passo in più verso un ideale “seguito spirituale” della saga creata Yu Suzuki. Ad oggi é il titolo che sicuramente gli si avvicina di più.

Giocatelo senza pregiudizi, giocatelo senza paragonarlo troppo a Shenmue – apprezzatene i riferimenti e gli omaggi, ma il nuovo gioco SEGA é chiaramente un titolo con una sua distinta personalità. Ed a noi, é piaciuto veramente parecchio.