Shenmue 3, la più autentica chimera del videogioco, ha una data: 27 agosto 2019 (qui la nostra notizia ndr.). Lacrime vere, specialmente da parte di quei fan della prima ora che non speravano di vivere abbastanza a lungo per veder proseguire l’epopea di Ryo Hazuki, o non ci speravano affatto.

E coloro che Shenmue l’hanno sempre sentito dire e mai sfiorato, da oggi hanno la possibilità di conoscere più facilmente quel nobile padre – ora un po’ anziano – del videogioco moderno.

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Se siete curiosi, lanciatevi alla scoperta: senza farvi condizionare dai voti al ribasso di chi pretendeva l’impossibile dalla riedizione, magari evitando di utilizzare la bieca scusa del gioco tutto in inglese dato che è molto scolastico.
Comprenderete meglio da dove proviene praticamente tutto ciò che avete giocato negli ultimi vent’anni circa in ambito adventure; magari realizzerete che – forse – dopo Yu Suzuki nessun altro ha avuto un sogno così ai limiti dell’impossibile e qualcuno che avesse l’incoscienza di realizzarlo.
Dentro quella scatola di cartone (ma non soltanto) poi, a meno che non abbiate una pietra al posto del cuore, vi attende uno dei momenti più belli del videogioco tutto.

Di Shenmue tornerò a parlare presto sulle pagine di Shenmue Italia, che ospiterà la mia recensione della Collection.
Sarà il punto di vista di un giocatore che ha scoperto il primo capitolo solo un anno fa rimanendone folgorato per sempre, e che sta vivendo adesso il secondo capitolo.

Se mai decideste di accompagnare Ryo, aprite il cuore e fate buon viaggio.

 

Enrico Di Piramo